Un po' di storia...
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... della Thunderbird per chi non conoscesse questo modello, concentrandoci in particolare sulla prima serie del modello, dal 1955 al 1957.
La Thunderbird entrò ufficialmente nel mercato dell’automobile nel 1955 non come auto sportiva (come lo era la sua diretta concorrente Corvette), ma come “personal luxury car”.
In realtà già un paio di anni prima, nel 1953, Henry Ford II aveva creato un prototipo di auto sportiva a due posti (la Vega) che però non entrò in produzione. La Tbird del ’55 riprendeva nelle linee quel prototipo, ma era molto più lussuosa.
Il nome, sul conto del quale girano voci non confermate che fu acquistato da tal Signor Crabbs che ne era il proprietario, si riferisce alla mitica creatura alata venerata dagli indiano d’America per i suoi poteri sovrannaturali di forza e potenza.
Come già detto, la Tbird nacque come prototipo nel 1953 e nel giro di un anno passò da idea a progetto concreto e venne presentata al salone dell’automobile di Detroit che si tenne l’anno successivo.. La produzione cominciò ufficialmente lo stesso anno, ma il primo modello fu messo in vendita solo l’anno successivo.
La Ford con questo nuovo modello puntava a due fattori determinanti, la potenza (dei motori) e il lusso (negli allestimenti). Questi si rivelarono due fattori vincenti perché fino dai primi mesi di vendita la Tbird surclassò la sua diretta concorrente Corvette.
Nel 1956 vennero apportate alcune modifiche che identificarono ancora più chiaramente lo stile della vettura come i “porthole” dell’hardtop (ovvero i due finestrini tondi stile “navale” che dovevano aiutare ad eliminare i problemi di visibilità posteriore) e l’inconfondibile continental kit montato sul paraurti posteriore che consentiva di aumentare la capacità di carico del bagagliaio.
Nel 1957 viene effettuato un nuovo restyling della griglia anteriore che diventa più ampia e le pinne posteriori si accentuano, il continental kit viene eliminato, mentre rimangono invariati i porthole. Se già le autovetture del 1956 montavano un motore 312 Y Block da 215 hp (225hp se abbinato a cambio automatico 3 marce), nel ’57 il 312 V8 produce una potenza di ben 245hp (ben 300 hp nella versione in abbinamento a carburatore quadri corpo Holley e Paxton Supercharger).
Veniamo ora nel dettaglio al modello di Tbird che stiamo restaurando: si tratta di un modello del 1956 in colorazione sage green (ne sono state prodotte meno del 4% del totale) con i tipici porthole sull’hardtop, il continental kit originale montato sul paraurti posteriore. Monta anche i sedili elettrici regolabili sia in altezza che in profondità, ha la retroilluminazione della strumentazione del cruscotto regolabile in intensità. Monta un motore 312 Y Block da 225 hp (riconoscibile anche dai tipici coperchi valvole color alluminio lucido) abbinato al cambio automatico a 3 rapporti. Pur con tutte le difficoltà riscontrate soprattutto nel reperire i campioni dei colori originali usati sia per la carrozzeria che per il motore (non è possibile spedire merci considerate pericolose dagli USA, incluse le vernici), il restauro mira a riportare l’autovettura nelle condizioni originali al momento dell’uscita dalla fabbrica.