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Non ricordo esattamente come sia nato tutto. So che un giorno mi sono trovata a spulciare oltre 10000 annunci di auto storiche. Non ne sapevo molto in realtà, ma sapevo che ne ero affascinata. Mi ricordo vagamente di aver detto un giorno “Perché non compriamo un’auto americana e la restauriamo?”. L’ho detto quasi senza rifletterci e poco dopo è diventato tutto realtà..

Ora la domanda era, quale scegliere? Conoscevamo i miti di sempre, ho sempre sentito parlare della Mustang fin da bambina, ma la ricerca doveva basarsi su qualcosa di più concreto, qualcosa che ci permettesse di dedicarci alla nostra passione e che nel lungo termine potesse diventare un buon investimento. I fattori decisivi erano molti: tipo di motore, tipo di cambio, condizioni generale del veicolo e soprattutto completezza, un aspetto che troppo spesso viene sottovalutato.

Dopo giorni e giorni di ricerca, migliaia di annunci, occhi rossi a forza di fissare il monitor del pc l’abbiamo trovata. Veramente non mi posso prendere questo merito: è stato Emanuel che una sera mi ha detto di dare un’occhiata ad un link che aveva trovato in un forum. Era il link di un tizio che aveva in vendita circa una decina di Thunderbird prima serie. Quando gli ho scritto non speravo più di tanto che ci rispondesse, invece il giorno dopo siamo stati contattati da questo signore che ci presenta le auto. La trattativa comincia: alcune sono davvero stupende, ma decisamente fuori budget! Altre più economiche, ma incomplete. Alla fine ci propone lei, una Thunderbird del ’56 con tutto quello che stavamo cercando noi: motore 312 Y block, cambio automatico, continental kit….e l’anno era quello giusto dato che noi eravamo decisi a comprane usa esclusivamente di quell’anno. Non era in condizioni perfette, ma nulla di irreparabile: certo il restauro sarebbe stato totale e lungo, ma in fondo era proprio quello che volevamo, mettere decisamente mano su un’auto del genere!

Ed eccoci arrivati al 29/11/2014, un giorno che non potrò mai dimenticare: eravamo a tavola quando dalla finestra del salone l’abbiamo vista arrivare. Per tanti mesi abbiamo avuto paura che non arrivasse mai (o che arrivasse quella sbagliata), ma era lì e stava arrivando. Quante vecchie auto americane verdi potevano esserci in giro in un paesino in mezzo alle risaie in un piovoso giorno di novembre?! No, era proprio lei: è stata un’emozione indicibile per chi, come noi, ama le auto e pensa che siano più di semplici oggetti, ma veri e propri scrigni di emozioni.

E’ difficile descrivere quella sensazione: avevi visto quell’oggetto per tanto tempo solo in fotografia e sapevi che si trovava a circa 8000 km di distanza ed ora era lì “in carne ed ossa” davanti a noi. Era esattamente come in foto, tutti i dettagli che avevamo visto in immagine ora li ritrovavamo, li potevamo toccare con mano. L’autoradio che in foto si vedeva adagiata sul tappetino di destra era ancora lì, come se tutto fosse stato letteralmente teletrasportato fino da noi!

C’è voluto qualche minuto perché ci riprendessimo: ci guardavamo con un’aria stupita e ci veniva da ridere al pensiero che due persone normalissime come noi fossero riuscite a comprare una vecchia auto direttamente negli Usa e a farla recapitare direttamente a casa, attraverso km di strada e oceano! Ora cominciava il bello….

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